Frutta fresca

IL MERCATO DELLA FRUTTA FRESCA NEL REGNO UNITO

Il Regno Unito è un mercato molto importante per la frutta fresca Made in Italy. Nonostante negli ultimi anni si sia registrato un calo generalizzato dei consumi e nonostante gli effetti di BREXIT continuano ad avvertirsi non poco sulle importazioni di questi prodotti dall'Europa, l'Italia rimane uno dei partner di riferimento per la fornitura di Kiwi (1° Paese esportatore), Mele, Pesche, Nettarine e Prugne (3° Paese esportatore) e Uva da tavola (6° fornitore). 

Categorie: Export & Mercati, Frutta fresca
IL MERCATO DELLA FRUTTA FRESCA NEL REGNO UNITO

IL MERCATO DELLA FRUTTA FRESCA NEL REGNO UNITO

Il Regno Unito è un mercato molto importante per la frutta fresca Made in Italy. Nonostante negli ultimi anni si sia registrato un calo generalizzato dei consumi e nonostante gli effetti di BREXIT continuano ad avvertirsi non poco sulle importazioni di questi prodotti dall'Europa, l'Italia rimane uno dei partner di riferimento per la fornitura di Kiwi (1° Paese esportatore), Mele, Pesche, Nettarine e Prugne (3° Paese esportatore) e Uva da tavola (6° fornitore). 

Calendario venerdì 28 giugno 2024

 

IL MERCATO DELLE MELE

Secondo i dati UN Comtrade, nel 2023 le importazioni di mele nel Regno Unito hanno registrato una decisa flessione, con i volumi che scendono a 285 migliaia di tonnellate (-11,5% sul 2022) e i valori a 384,3 milioni di dollari (-1,9% sul 2022).

Il principale flusso di importazioni proviene dalla Francia (26,3% del totale per volumi e 31,8% del totale per valore), con 74,8 migliaia di tonnellate (-13% sul 2022) per un valore che si attesta a 122,4 milioni di dollari (-3,7% sul 2022). Seguono Sudafrica e Italia, rispettivamente con 66,8 e 40,4 migliaia di tonnellate di mele esportate.

Approfondendo la composizione geografica delle importazioni di mele del Regno Unito si evidenzia come vi sia stato un possibile effetto legato all’uscita del paese dall’Unione Europea (Brexit). In particolare, l’import in volume di mele dalla Germania (sesto esportatore di mele nel Regno Unito nel 2020) e dall’Olanda ha subito dopo il 2020 un deciso crollo: dalle 16,7 migliaia di tonnellate del 2020 alle 6,0 migliaia di tonnellate del 2023 per la Germania e dalle 8,9 migliaia di tonnellate del 2020 alle 3,2 migliaia di tonnellate del 2023 per l’Olanda.

Osservando la dinamica di medio periodo (2018-2023), si segnala una riduzione media annua delle importazioni di mele nel Regno Unito sia in volume (-5,9%) sia in valore (-1,5%).

 

IL MERCATO DELL'UVA DA TAVOLA

Per quanto riguarda il mercato dell'uva da tavola, nel 2023 le importazioni nel Regno Unito evidenziano una dinamica divergente: da un lato si registra una flessione dei volumi con le importazioni che sono scese a 258,8 migliaia di tonnellate (-4,7% sul 2022); dall’altro si rileva un lieve incremento dei valori con le importazioni che salgono a 662,3 milioni di dollari (+0,3% sul 2022). Tale andamento potrebbe essere conseguente alla crescita dei prezzi che ha sostenuto le vendite in valore, nonostante la flessione rilevata nei volumi.

Il principale flusso di importazioni proviene dal Sudafrica (22,2% del totale per volumi e 21,4% del totale per valore), con 57,5 migliaia di tonnellate (-24,8% sul 2022) per un valore che si attesta a 141,7 milioni di dollari (-20,8% sul 2022). Seguono Spagna ed Egitto, rispettivamente con 53,7 e 30,5 migliaia di tonnellate di uva da tavola esportata. Anche per il mercato dell’import di uva da tavola, come nel caso dell’import in volume di mele, si rileva un deciso effetto della Brexit sulla composizione geografica delle importazioni del Regno Unito con particolare riferimento ai flussi commerciali dalla Germania.

L’Italia, che nel 2023 si colloca al sesto posto con 19,7 migliaia di tonnellate, registra nell’ultimo anno un deciso aumento delle importazioni sia in termini di volumi sia di valori (osservando la variazione percentuale 2023-2022 si rileva un +7,3% per i volumi e +19,6% per i valori).

Nel Regno Unito, osservando la dinamica di medio periodo (2018-2023), si segnala una riduzione media annua delle importazioni di uva da tavola sia in volume (-1,0%) sia in valore (-0,7%).

 

IL MERCATO DELLE PESCHE E NETTARINE

Dalle verifiche empiriche sui dati UN Comtrade, nel 2023 le importazioni di pesche e nettarine nel Regno Unito hanno registrato un buon recupero rispetto ai volumi, che salgono a 67,1 migliaia di tonnellate (+4,1% sul 2022), mentre per quanto riguarda i valori si rileva un calo dello 0,7% sul 2022.

Il principale flusso di importazioni proviene dalla Spagna (75% del totale per volumi e 72,9% del totale per valore), con 50,3 migliaia di tonnellate (+23,1% sul 2022) per un valore che si attesta a 103,4 milioni di dollari (+13,3% sul 2022). Seguono Sudafrica e Italia, rispettivamente con 10,5 e 2,7 migliaia di tonnellate di pesche e nettarine esportate. 

Osservando la dinamica di medio periodo (2018-2023), nel Regno Unito si segnala una riduzione media anna delle importazioni di pesche e nettarine in volume (-3,3%) mentre, al contrario, per quelle in valore si evidenzia una crescita (+1,0%).

 

IL MERCATO DELLE PRUGNE

Dalle verifiche empiriche sui dati UN Comtrade, nel 2023 le importazioni di prugne nel Regno Unito hanno registrato una decisa flessione, con i volumi che scendono a 35 migliaia di tonnellate (-12,4% sul 2022) e i valori a 61,8 milioni di dollari (-4,0% sul 2022).

Il principale flusso di importazioni proviene dal Sudafrica (38,5% del totale per i volumi e 32,2% del totale per i valori), con 13,4 migliaia di tonnellate (-5,1% sul 2022) per un valore che si attesta a 19,9 milioni di dollari (-7,5% sul 2022). Seguono Spagna e Italia, rispettivamente con 12,2 e 5,9 migliaia di tonnellate di prugne esportate.

Nel medio periodo (2018-2023), le importazioni di questa categoria di prodotto si sono ridotte sia in volume (-2,4%) sia in valore (-1,2%).

 

IL MERCATO DEL KIWI

Nel 2023 le importazioni di kiwi nel Regno Unito hanno mantenuto un andamento contrastante: da un lato si registra una flessione dei volumi con le importazioni che sono scese a 31,1 migliaia di tonnellate (-2,4% sul 2022); dall’altro si rileva un lieve incremento dei valori con le importazioni che salgono a 67 milioni di dollari (+5,2% sul 2022). Tale andamento, come evidenziato in precedenza per il mercato di kiwi, potrebbe essere conseguenza della recente crescita della spinta inflativa che ha sostenuto le vendite in valore.

Il principale flusso di importazioni proviene dall’Italia (41,8% del totale per i volumi e 40,8% del totale per i valori), con 13 migliaia di tonnellate (+11,1% sul 2022) per un valore che si attesta a 27,3 milioni di dollari (+22,9% sul 2022). Seguono Cile e Grecia, rispettivamente con 7,9 e 7,0 migliaia di tonnellate di kiwi esportati. Anche per il mercato dell’import di kiwi, come evidenziato in precedenza, si rileva un deciso effetto della Brexit sulla composizione geografica delle importazioni del Regno Unito con particolare riferimento ai flussi dalla Germania (passati dai 2,2 migliaia di tonnellate del 2020 ai 0,12 migliaia di tonnellate del 2023).

Relativamente ai valori di medio periodo (2018-2023), si segnala una riduzione media anna delle importazioni di kiwi in volume del -1,6%, mentre per l’import in valore si evidenzia una crescita +3,0%.

 

Per ciascuna delle categorie sopposta ad indagine, il report analizza anche:

  • l'andamento dei consumi interni, in volume e valore, per il periodo 2018-2023;
  • l'andamento delle vendite pro-capite;
  • l'andamento delle vendite per canali di vendita (Retail, Foodservice e Istituzionale);
  • le previsioni di vendita, in volume e valore, per il quinquennio 2024-2028.

 

Export & Mercati è una collana di approfondimenti realizzata dall'Ufficio Studi e Ricerche di Fondosviluppo per l'Ufficio per le Politiche di Internazionalizzazione e Mercati di Confcooperative.

Per ulteriori informazioni o richieste di report personalizzati, scrivi a internationaloffice@confcooperative.it.

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