Con una superficie coltivata pari a 1.114,5 mila ettari, nel 2023 l'Italia ha prodotto 2.397,8 mila tonnellate di olio di oliva.
In termini di export, nello stesso periodo, il nostro Paese ha esportato olio per circa 286,2 mila tonnellate (pari all’11,9% del totale della produzione nazionale), per un controvalore pari a quasi 2,2 miliardi di euro. Siamo stati secondi solo alla Spagna, che nello spesso periodo ha esportato olio di oliva per 4,3 miliardi di euro.
Osservando le stime provvisorie prodotte dall’ISTAT per il 2024, si evidenzia come la dinamica delle esportazioni italiane di olio di oliva mostra una forte crescita sia dal punto di vista dei volumi sia da quello dei valori. In particolare, nei primi quattro mesi del 2024, si rileva come l’Italia abbia esportato 104,7 mila kilogrammi di olio di oliva (+8,1% rispetto ai primi quattro mesi del 2023) per un valore pari a 1.034,5 milioni di euro (+70,5% rispetto ai primi quattro mesi del 2023).
Gli Stati Uniti si confermano il principale mercato di destinazione con 339 milioni di euro (+79,5% rispetto ai primi quattro mesi del 2023) e rappresenta, in valore, circa un terzo del totale delle esportazioni italiane di olio di oliva. A seguire la Germania (139,6 milioni di euro) e la Francia (79,3 milioni di euro).
Guardando al mercato della Danimarca, secondo i dati UN Comtrade, nel 2023 il mercato dell’olio di oliva ha registrato un incremento delle importazioni sia in volume (6,3 migliaia di tonnellate, +7% sul 2022) che in valore (40,3 milioni di dollari, +35,5% sul 2022). Il principale fornitore si conferma essere la Spagna con 2,4 migliaia di tonnellate (+17,4% sul 2022) ed un valore pari a 16,5 milioni di dollari (+65,4% sul 2022). Seguono Italia e Grecia, rispettivamente con 2,3 e 0,8 migliaia di tonnellate e 15,8 e 3,8 milioni di dollari in valore.
Complessivamente, nel medio periodo (2018-2023), la domanda di olio di oliva in volume, al netto di un lieve calo avvenuto nel biennio 2021-2022, segnalano una crescita media annua del 2,1% tra il 2018 e il 2023. Allo stesso modo, anche le importazioni in valore rilevano una decisa crescita nel periodo 2018-2023 pari al +5,4% medio annuo.
Sul fronte della domanda interna, nel 2023 i consumatori danesi hanno acquistato 5,3 milioni di litri di olio di oliva (3,1 milioni di litri relativi al mercato retail e 2,2 milioni di litri con riguardo al segmento foodservice), con valori stazionari rispetto all’anno precedente. Complessivamente, nel medio periodo (2018-2023), la dinamica dei consumi di olio di oliva in Danimarca presenta un andamento altalenante ma, in generale, al ribasso
(pari al -0,7% medio annuo tra il 2018 e il 2023). Dopo un deciso calo delle vendite in volume registrato nel 2020, a causa della crisi epidemiologica da Covid-19 (pari al -1,8% tra il 2019 e il 2020), si segnala una ripresa dei consumi nel 2021, la quale è culminata con un nuovo calo delle vendite di olio di oliva tra il 2022 e il 2023 (pari al -3,6% tra il 2021 e il 2023).
Completano il report:
- l'analisi dei canali di vendita retail e foodservice, in volume e valore;
- le quote di mercato dei maggiori player di settore che operano nel Paese;
- Le previsioni di vendita per il quinquennio 2024-2028.
Export & Mercati è una collana di approfondimenti realizzata dall'Ufficio Studi e Ricerche di Fondosviluppo per l'Ufficio per le Politiche di Internazionalizzazione e Mercati di Confcooperative.
Per ulteriori informazioni o richieste di report personalizzati, scrivi a internationaloffice@confcooperative.it.