A causa della pandemia da Covid19, nel 2020 la dimensione del mercato del formaggio in Giappone si è ridotta, con le importazioni che si attestano a 291,55 migliaia di tonnellate (-4%/2019) e i ricavi che scendono a quota 1.276,90 milioni di dollari (-4%/2019).
Il principale flusso di importazioni proviene dall’Australia, che trasferisce in Giappone 71,96 migliaia di tonnellate di formaggi, per un fatturato complessivo di oltre 293 milioni di dollari, il 14% in meno rispetto ai valori registrati nel 2019. A seguire, in volumi, la Nuova Zelanda con 59,07 migliaia di tonnellate e gli Stati Uniti con 36,38 migliaia di tonnellate (-1%/2019). Piuttosto indietro l’Italia che, con 9,73 migliaia di tonnellate (-15%/2019), rappresenta solamente il 3% del totale di formaggi importati dal paese nipponico.
In termini di consumi, nel 2021 i consumatori giapponesi hanno acquistato 239,9 migliaia di tonnellate di formaggio, l’1% in meno rispetto all’anno precedente. Tale decremento è dovuto al calo del canale retail che, con 155,4 migliaia di tonnellate (-2%/2020) rappresenta il 65% delle vendite complessive. Segnali positivi, invece, provengono dal canale foodservice. Nel 2021 sono stati acquistati formaggi per 84,5 migliaia di tonnellate, in crescita del +2% rispetto al 2020.
Completano il report:
- l'analisi dell'assetto competitivo con le quote di mercato dei principali brand e società per le diverse categorie di formaggio a scaffale;
- l'analisi dei canali distributivi;
- le previsioni di vendita per il prossimo medio termine (2022-2026).
Export & Mercati è una collana di approfondimenti realizzata dall'Ufficio Studi e Ricerche di Fondosviluppo per l'Ufficio per le Politiche di Internazionalizzazione e Mercati di Confcooperative.
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