Il mercato della birra italiana in cina, è passato da un quantitativo di esportazioni quasi irrilemanti nel 2010 a oltre 7 milioni di euro di fatturato nel 2018, generati tra Hong Kong e il resto della Cina.
Con il tempo il mercato ha così scavalcato Giappone (750mila euro nel 2018) e Singapore (1 milione 484mila euro nel 2018), divenendo la nostra prima meta in Asia Orientale e rappresentando, a valore, quasi il 65% dell’export totale nell’area.
Il picco, sia sulla Cina che su Hong Kong, è stato raggiunto nel 2015, quando il valore delle esportazioni superava nell’insieme i 17 milioni di euro. Successivamente la dinamica è stata calante. Nell’anno in corso, il calo sembra essersi arrestato per il mercato continentale cinese (valori pressoché analoghi tra l’ultima rilevazione disponibile di gen-ago 2019 e il gen-ago 2018, intorno a 4 milioni e 270mila euro), mentre prosegue per Hong Kong (649mila euro contro 1 milione 17mila tra gen-ago 2018 e 2019).
Nonostante i tassi di sviluppo, la birra made in Italy si muove ancora su spazi ridotti, rappresentando lo 0,5% delle importazioni dirette della Cina e l’1,2% di quelle di Hong Kong, rispetto a Paesi come Messico, Germania, Corea del Sud, Belgio e Spagna che insieme rappresentano il 73,3% delle importazioni in valore.
Completano il report:
- l'analisi dei consumi interni (Cina e Hong Kong) nei canali on trade e off trade;
- l'analisi del pricing, distribuzione e packaging;
- l'assetto competitivo dei brand dei principali gruppi nazionali ed internazionali;
- le prospettive di vendita nel prossimo medio periodo (2018-2023).
Export & Mercati è una collana di approfondimenti realizzata dall'Ufficio Studi e Ricerche di Fondosviluppo per l'Ufficio per le Politiche di Internazionalizzazione e Mercati di Confcooperative, nell'ambito degli strumenti e dei servizi a supporto di processi di internazionalizzazione delle cooperative associate.
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